“Bologna sei la città più bella mondo. Con tanto amore”, ha scritto Leonardo Donnoli. “Buongiorno Bologna, spero che tutti salutino nella vita, perché è buona educazione e anche perché, se non salutiamo, rimarremo sempre soli” dice invece Sofia Baldanzi, delle Scuole Bottego. Clara Peri della stessa scuola scrive: “saluto tutti quanti, i gialli i neri e i bianchi! Salutate è importante"! E poi: “saresti più bella se non ti buttassero le cose per terra e senza lo smog delle macchine però mi piaci lo stesso. Bologna ti voglio bene”, dice Elena Bacchi. E il pensiero di un nuovo cittadino: "ogni volta che salutavo, quasi sempre nessuno mi rispondeva. Mi sono dovuto adeguare. Un saluto speciale alla città di Bologna e agli ideatori di questa iniziativa”, Jean Batiste Mahan".
Infine il saluto di Giuseppina Gualtieri, Presidente Tper che scrive: “Il mio saluto va a chi ogni giorno utilizza i bus e i treni di Tper e in generale a tutti coloro che scelgono la mobilità pubblica e quella ciclopedonale per i propri spostamenti. A chi, cioè, contribuisce ad avere strade più libere, città più vivibili e atmosfere migliori. Atmosfere, al plurale, perché non si tratta solo della qualità dell'aria che respiriamo, ma anche della socialità che si può esprimere viaggiando in modo più rispettoso dell'ambiente e delle persone. E magari con meno stress, scoprendo, con meraviglia, il piacere di qualche saluto in più”.
Disegni, poesie, filastrocche, auguri, pensieri d’affetto. Questo e tanto altro sul retro delle tante cartoline della “Settimana del saluto” che venerdì 9 novembre sono state esposte al sole di via degli Orefici, appese come tanti fazzoletti a fili che univano i ciliegi.
La mostra è giunta a conclusione delle tante iniziative che hanno avuto luogo durante la Settimana: era cominciata lunedì 22 ottobre con i saluti davanti alle scuole dei dirigenti scolastici e dei presidenti di quartiere. Ma anche quelli di Alessandro Alberani, segretario Cisl e di Mimmo Pellicanò presidente delle Librerie coop all’Ambasciatori. Le iniziative sono proseguite il giorno dopo in autostazione, dove i bimbi delle De Amicis (che in precedenza, accompagnati dalle insegnanti Maria Murano e Chiara Lucentini, avevano coinvolto i negozianti delle strade vicine alla scuola) hanno partecipato a un piccolo laboratorio sul saluto nel linguaggio dei segni di Alice Ruggero dell’Associazione Quanto Basta e distribuito a chi si metteva in viaggio i saluti, disegnati da loro, in tutte le lingue del mondo. E ancora, i cartelli con l’invito a salutare affissi negli ascensori degli ospedali (al Bellaria ha preso parte il direttore Gianni Pieroni), gli spot video e radio realizzati dai ragazzi delle scuole, gli adesivi "il saluto è salutare" che il personale a contatto col pubblico ha indossato durante tutte le giornate della settimana.
L’iniziativa ha voluto far riflettere su quanto il saluto sia salutare e più in generale su quanto la gentilezza ci possa aiutare a vivere meglio, soprattutto nella difficile crisi economica. Sette giorni, simbolici, per ricordare che un saluto non è solo una parola ma è il primo, essenziale, ponte verso gli altri che apre alle relazioni, alla fiducia, alla solidarietà. Che mette le basi per costruire una città civile.
La “Settimana del saluto” si è svolta con la partecipazione delle scuole e di tanti altri soggetti: dal Comune a Coop Adriatica, dalla Regione Emilia-Romagna alla Manutencoop, da Legacoop a Tper, i centri sociali dell’Ancescao, l’Arci, Avola Coop. Con il sostegno della Fondazione del Monte. La regia è stata curata dal Centro Antartide: l'iniziativa è stata parte del progetto “La città civile” che vuole contribuire al rilancio del senso civico in città.
Il racconto fotografico completo è disponibile su flickr (immagini di: Francesco Bedussi, Ivano Adversi, Paolo Lambertini, Cristina Berselli, Sara Branchini, Rocco Gagliardi):
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